Infopoint: “Salve, vorrei visitare la Torre”

Alla luce dell’InfoPoint che verrà introdotto nella nostra comunità, cosa risponderebbe il preposto a tale funzione qualora un turista ponesse alcune domande basilari e scontate del tipo:
-“Vorrei Visitare l’Orologio Vecchio?… Ho sentito che offre una vista splendida”;
-“Vorrei Visitare il Faro?… So che è un monumento unico nel suo genere”;
-“Quali attività turistiche si possono svolgere nei pressi della seconda diga in terra battuta più grande d’Europa?… la Diga Locone”;
-“La Torre del Balzo è accessibile? Vorrei vederla”

Queste sono alcune ipotesi che potrebbero crearsi, e in cui nessuno vorrebbe trovarsi al posto dell’addetto che si limiterebbe a rispondere con un generico “Non si può”. Gìà, ma perché nessuno si adopera per risolvere questi annosi problemi ed anzi si agisce solamente con iniziative di facciata?

Offriamo alcuni Spunti sulla Torre del Balzo:
Fra i monumenti più significativi dì Minervino certamente la stessa occupa un posto importante.

Nel 1454, alla morte di Gabriele Orsini, duca di Venosa, che era anche barone di Minervino, la nostra Città fu ereditata dalla figlia di costui, Maria Donata, che era sposata a Pirro Del Balzo, figlio di Francesco, duca di Andria. Fu proprio il Del Balzo che fra il 1454 e il 1462 costruì la Torre. Essa nacque come osservatorio: infatti, sul muro esposto a ponente esisteva una lapide senza data, la cui iscrizione ne precisava la destinazione. La trascrizione della lapide è “CONSTRUIVIT IN SPECULA DUX HUIUS TERRAE DEL BAUCIA PIRHUS” (“Edificato come posto di vedetta dal signore di questo feudo, Pirro del Balzo”). La costruzione era isolata, fuori dell’abitato, e così rimase per molto tempo, sino a quando verso la fine del XVII secolo il paese non cominciò ad estendersi verso Sud, occupando la collina dove essa è posta. Attualmente, soffocata tutt’intorno da altre costruzioni addossate ad essa e sfregiata in molte sue parti, è appena visibile il suo corpo superiore.

La Torre è legata a vari episodi della Storia del Meridione. Il più importante avvenne nel 1462, e fu l’assedio alla città di Minervino. La duchessa Maria Donata del Balzo, trovò scampo con i figli e una parte dei suoi fedeli nella Torre costruita da poco, dove si rinchiuse in attesa dei rinforzi mentre il palazzo baronale fu invaso e saccheggiato. La costruzione, massiccia e non facilmente prendibile, resisteva e contro di essa, secondo il Collenuccio, furono tirate 109 cannonate che la danneggiarono sensibilmente.

E i danneggiamenti si può dire che siano proseguiti anche nelle epoche successive, a causa del disinteresse da cui quest’edificio è sempre stato circondato, facendo si che la Torre sia ora ridotta ad un troncone emergentetorre dai tetti delle varie costruzioni che vi sono addossate.          

E’ pur vero che esiste nei confronti del monumento il vincolo sui beni del patrimonio artistico e culturale, nel senso che ogni ristrutturazione come tutte le più piccole modifiche devono ottenere la preventiva autorizzazione da parte della Soprintendenza delle Belle Arti ma, come già riconosceva Giuseppe d’Aloja nel suo libro su Minervino, c’è da chiedersi a cosa serva tale vincolo se non a confermare lo scempio compiuto a danno dell’edificio: stabili addossati ad esso, sovrastrutture aggiunte, parti di muri abbattute e addirittura destinazione agli usi più disparati dei suoi locali nei vari piani.

Il discorso deve ritenersi diverso se le costruzioni addossate alla Torre, insistendo su di essa nel corso dei decenni, abbiano provocato il deterioramento dei materiali e della struttura del monumento, rendendolo pericolante e come tale inagibile; difatti in tal caso la Torre, in un’ottica di promozione territoriale, non potrebbe essere aperta al pubblico perlomeno non prima di aver provveduto allo svolgimento di appositi lavori di miglioria e/o di ristrutturazione, magari provando a richiedere in via preventiva, da parte di chi vi sia tenuto, dei finanziamenti a questo scopo e proprio in considerazione del fatto che si tratta di un bene vincolato.

In qualsiasi caso, siano da ritenersi necessari o meno tali lavori, resta ovviamente imprescindibile la definizione della situazione inerente la fruibilità del bene storico da parte dei cittadini e di tutti i turisti, in modo da poter rendere di libero accesso la Torre al pubblico.

Se il percorso per entrarvi ed arrivare alla sua cima, attualmente, non include parti occupate, anche solo parzialmente, allora si pone solo la questione di stabilire un orario per le visite al monumento, mentre in caso contrario è necessario stabilire un calendario, individuando alcuni giorni specifici per la visita concordati preventivamente con i soggetti residenti negli stabili limitrofi alla Torre e alla sua porta d’accesso.

Quelle sopra illustrate sono naturalmente solo delle proposte atte a valorizzare la Torre Del Balzo, un edificio che, come detto all’inizio, rappresenta una delle costruzioni più importanti del nostro paese dal punto di vista storico-culturale e la cui messa in rilievo,proprio in virtù di tale caratteristica, può produrre degli innegabili vantaggi anche dal punto di vista economico per la comunità (qualora vengano organizzate visite di gruppo periodiche, eventualmente nell’ambito di un itinerario comprensivo dei siti di maggior rilievo nel territorio del comune, basti pensare all’aumento che ciò comporterebbe per il settore della ristorazione e in generale per tutti gli esercizi commerciali del centro cittadino senza contare, nel lungo periodo, all’incentivo che ciò costituirebbe per il settore alberghiero).teleskop_grandangolo

Per esempio se fossero installati degli appositi cannocchiali,
si garantirebbe al monumento il suo naturale scopo di osservatorio con maggiore attrattiva nel pacchetto turistico nostrano!

Questo messaggio quindi, oltre ai suggerimenti sopra riportati, vuole anche offrire uno stimolo, per i nostri concittadini, a riflettere sull’importanza di quello che esiste a Minervino da secoli e di ciò che potrebbe generare per migliorare il futuro della nostra realtà.                      

Infine non va dimenticato che, qualora si rendano necessari i già menzionati lavori di miglioria se non proprio quelli di carattere ristrutturatorio, potrebbe essere troppo tardi già adesso per intervenire in modo adeguato;alcuni anni fa si staccò parte di uno degli elementi decorativi del palazzo Coleti, situato su corso Matteotti poco più a monte del punto in cui sorge la Torre,e cadendo andò a colpire un passante provocandogli fortunatamente danni non gravi:

intendiamo forse aspettare che si ripeta un evento del genere ma con conseguenze peggiori?

 

Cazz e cazzaet

Aula Consiliare del Comune di Minervino Murge, addi 27 novembre 2015

Si è consumato l’ennesimo consiglio comunale farsa, organizzato in fretta e in furia nonostante l’importanza strategica di alcuni punti posti all’ordine del giorno, offerto dall’attuale classe dirigente minervinese.convocazione-cc

E’ bastata la richiesta del Consigliere Brizzi riguardo all’emergenza “toponi” nel Borgo Antico e alla viabilità su Corso de Gasperi/Piazza De Deo per far letteralmente scatenare la maggioranza, che non si è risparmiata in offese e in minacce del tipo NAN SAJ CHE CAZZ DEIN sino a indurre il malcapitato  consigliere ad abbandonare l’Aula, rispondendo “Non ho tempo da perdere con voi”.

Questo è il messaggio recepito da chi ha assistito al Consiglio: da una parte una maggioranza che arranca e ricorre alla seconda convocazione e dall’altra Ulisse; Nessuno, che dopo aver risposto all’appello ed essersi assicurato il gettone di presenza, abbandona l’aula.
Questa è la nostra classe dirigente.

L’assenza di vera opposizione consente alla “maggioranza” di autoreferenziarsi sulle proprie cazzate.

Si, CAZZATE!! Come quella del Cinema messo a disposizione dei cittadini, dei paletti raddrizzati, del percorso pedonale di corso Garibaldi, del trasporto pubblico, del Palazzetto dello Sport, del campo sportivo rifatto coi soldi del cimitero e dulcis in fundo con l’estinzione anticipata del mutuo per la quale occorre spendere qualche parola.

Magnifico Michele Tamburrano, che orgogliosamente propone l’estinzione anticipata di un mutuo per risparmiare in futuro sugli interessi. Mutuo acceso nel 1999 dal compagno di vita e partito Michele Della Croce per correggere gli errori di progettazione del Campo Sportivo, i cui lavori non sono stati mai ultimati. Manca persino la fogna.

Peccato che l’intuito l’abbia portato ad estinguere l’unico debito che non gravava sul bilancio comunale, come lo stesso Magnifico illustra nella delibera.

Sì è vero che della Croce, votato all’indebitamento del Comune, aveva contratto un mutuo di €uro 258.000,00 da restituire in 40 rate semestrali di €uro 19.986,00, ma è altrettanto vero che ottenne un contributo annuo  di €uro 16.596,62 per venti anni per pagare le rate del medesimo mutuo. Totale: €uro  331.932,40 di contributo.

Ricapitolando: Delle Croce si indebita a costo zero per ultimare l’opera (frequentata dagli sportivi minervinesi), Tamburrano rinuncia al finanziamento a costo zero per non ultimare i lavori.
Ovviamente, i consiglieri comunali votano a favore.

Ma le cazzate non erano di Brizzi?

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Se n’è accorto anche Lui!

Va be’, abbiamo rinunciato all’ennesimo finanziamento..anzi, superandoci, l’abbiamo restituito.
A natale puoi..fare quello che non puoi fare mai..

 

La “nostra” grotta nel consiglio comunale

La maggioranza mutua la Corea, ma non quella del Sud, quella del Nord, che fa relegare i giornalisti che vorrebbero condividere immagini di celebrazioni pubbliche.

Assistendo al consiglio comunale abbiamo constatato il Confucianesimo di questa maggioranza, o meglio Tamburranesimo. Sì, perché non si seguono più le norme comportamentali scritte e dettate nelle leggi d’Italia, ma dall’esperienza amministrativa di questa maggioranza (si fa per dire).
Ecco le poche regole rese note tratte dal consiglio comunale:

Il Marchese del Grillo
Il Marchese del Grillo

“Di solito la maggioranza rifiuta le proposte dell’opposizione

“Io non condivido la delibera di Giunta (cessione della grotta), ma voto contro la mozione perché faccio parte di questa maggioranza”

“Questa delibera è un atto inutile…, per questo voto a favore”

Tamburrano

“Magari potevamo vendere la grotta, ci facevamo un po’ di soldi”

Minervini

“Voi dell’opposizione siete stati votati male dai cittadini”

“La politica funziona così: l’opposizione presenta una mozione e noi per definizione bocciamo. La politica è anche questo.

Barletta

Per tutti questi consiglieri, i 5 Stelle faranno una raccolta fondi per un corso d’aggiornamento a Pyongyang.

Fortunatamente per la maggioranza, nessuno della minoranza ha proposto di regalare la grotta, altrimenti avrebbe votato contro la proposta negando la proprietà alla diocesi.

Ma il nuovo Tamburranesimo va oltre queste regole raccapriccianti: contro la trasparenza amministrativa si preoccupa di minacciare querela a quei pochi presenti che avrebbero potuto registrare gli interventi e le votazioni in consiglio.

A Tamburra’, è obbligatorio verbalizzare tutto il lavoro del consiglio comunale e renderlo pubblico ai cittadini, senza vuoti di nastro. Anzi da un bel po’ di tempo ,contrariamente all’ obbligo previsto dal vostro statuto, non vengono più pubblicati i verbali. Evidentemente siete impegnati in faccende di Stato.

Visto che la presenza del pubblico influenza negativamente a tal punto il comportamento dei consiglieri, auspichiamo nell’immediato futuro che tra le tante riforme in pentola ci sia una per abolire la presenza del pubblico ai consigli e, se Dio ce la manda buona, magari la cancellazione delle minoranze, che fanno perdere tempo per approvare i tanti debiti fuori bilancio, anche se le stesse hanno deciso in quel momento di alzarsi e lasciare il consiglio.

Caro Michele Tamburrano,
siamo stati tutti tanto felici di vedere il tuo ritorno al lavoro, perché, comunque sia, apprezziamo il tuo spirito di abnegazione al servizio del cittadino. Ma per favore, a fine mandato, non lasciare ai posteri questi retaggi comportamentali che peggiorano ulteriormente lo spirito di comunità.
Minervino ha bisogno di altro.

L’onestà andrà di moda!

Auguri a Mons. Luigi Renna

A Monsignor Renna sinceri auguri per il Suo nuovo delicato incarico pastorale di vescovo della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano; evento straordinario che condividiamo con tanta gioia ed orgoglio.

Sua Eccellenza, ne siamo certi, contribuirà a risollevare le sorti del territorio affidato dal Santo Padre con straordinaria energia e dedizione, assimilate attraverso l’attività sin qui svolta.

Noi attivisti pentastellati, desideriamo ringraziare Sua Eccellenza per l’attenzione che comunque continuerà a riservare al territorio di Minervino Murge per migliorarne le più adeguate prospettive.

Amici di Beppe Grillo di Minervino Murge

I DIS-amministratori minervinesi

La tutela dei cittadini incolpevoli non è una priorità dell’amministrazione comunale.

Siamo giunti ormai a fine mandato dell’amministrazione Superbo.
Da oltre quattro anni i cittadini si chiedono, e ci chiedono, dove sia l’amministrazione e cosa faccia il  sindaco e la sua giunta per risolvere i problemi urgenti del paese,  per orientare in maniera costruttiva l’attività di governo.

In tutti i settori, dal sociale ai tributi passando per urbanistica e lavori pubblici, il silenzio è assordante e l’amministrazione risulta assente, impreparata, in ritardo.
Persino il bilancio, che doveva essere il punto di forza del Sindaco e dell’assessore  al ramo, è stata un’occasione per poter constatare l’inefficienza e l’impreparazione dell’amministrazione, esponendo al rischio di scioglimento il Consiglio Comunale.

Anche quest’anno, come il precedente si continua a perdere fondi e quindi opportunità di sviluppo e crescita.
Ci chiediamo perché il Comune non benefici di contributi per  interventi di salvaguardia idrogeologica?
Perché non ha ottenuto alcun finanziamento in merito alla gestione dei rifiuti?

Mentre i comuni limitrofi attingono a piene mani ad ogni opportunità di finanziamento, il sindaco sceglie la strada del prestito di €uro 400.000,00  per tentare di sistemare il Palazzetto dello Sport! Naturalmente, la restituizione sarà a carico dei cittadini, con le tasse locali, ma il cui utilizzo sarà riservato a pochi intimi.

E se l’inerzia amministrativa non fosse sufficiente a dare un’idea  ai più distratti, delle condizioni critiche in cui versa la  città, allora ci pensano gli Assessori Scarpa e Ditolve a farlo intendere in tutta la sua drammaticità con il coordinamento di Rino.

Percorso pedonale
Percorso pedonale

Ci sono voluti quattro anni per costruire un fantomatico percorso pedonale in Corso Garibaldi, realizzato in barba alla più sfacciata trasparenza amministrativa, col risultato di risottoporlo a ristrutturazione solo alcuni giorni dopo l’ultimazione,   creando imbarazzo ed incredulità collettiva oltre a forti  disagi alla circolazione stradale .

Scarpa, d’altro canto, in quattro anni è riuscito persino a trasferire “forzosamente” i randagi dal canile privato di Cassano Murge (BA),  ove  risultavano da sempre ricoverati ad un costo troppo vantaggioso per il Comune, a quello di Trani, ad un costo ovviamente più elevato, definito un “lager” dagli inquirenti, a motivo della prescrizione della legge regionale che impone il ricovero dei cani nell’ambito della stessa provincia.

Prescrizione, questa, completamente ignorata anche dal nuovo astro nascente della burocrazia minervinese, dr. Raffaele Centritto, l’Agronomo dedito al sociale, che ritiene di risolvere la problematica (si fa per dire visto che le strade principale cittadine sono frequentate solo da cani) scegliendo un rifugio non solo fuori provincia, ma persino fuori regione (Matera).
Carissimi Assessore e burocrate, abbiate almeno  il buon senso di accettare senza polemiche i suggerimenti proposti dai 5 stelle, visto che i cani andranno nella struttura da noi indicata!
L’Agronomo faccia il burocrate applicando la legge sugli appalti e lasci la politica quando è in servizio!!!

Caro Sindaco, possibile che i minervinesi non hanno diritto a guardare la Rai?
Possibile che non si riesca a realizzare un ripetitore per garantire un servizio che i cittadini pagano?

Apprezziamo solo la Sua decisione di invocare i parlamentari di opposizione per dare voce ai minervinesi nelle sedi romane anche se ciò è la dimostrazione  dell’inesistenza  della sua azione amministrativa visto che a governare  il Comune, la Provincia, la Regione e  lo Stato è lo stesso monocolore politico.

L’onestà andrà di moda!

PROPOSTA – Cani randagi: una possibile risorsa

Recentemente i nostri consiglieri regionali e i nostri parlamentari si sono impegnati nel diffidare il sindaco sul trasferimento dei cani randagi dal Trani dog’s hostel – struttura sotto sequestro giudiziario – ad un noto canile-lager in Basilicata. Si va dalla padella alla brace!

Mentre il comunicato dei nostri portavoce era volto alla salvaguardia esclusiva degli animali, noi attivisti minervinesi vorremmo riproporre il tema da un altro punto di vista.

Siamo stati a lungo abituati ad una amministrazione eccessivamente statica, immobile, incapace, o meglio, inattiva nel trasformare quei disagi percepiti dalla comunità suscettibili di evolversi in risorse idonee a dare un senso alla Politica.

Parlando nello specifico del “problema” cani randagi, e ricordando che il nostro è un movimento ambientalista e attivo nella tutela degli animali, crediamo che la questione possa essere affrontata un po’ diversamente.

Canile
Canile

Senza essere eccessivamente venali, bisogna tener conto del difficile periodo di crisi che affrontano gli italiani ed ancor peggio le famiglie minervinesi e pensare a quanto gravano i randagi sulle casse comunali: circa 2-3 euro al giorno per cane. Da 700 a 1000 euro annui da moltiplicare per ogni cane.

Una amministrazione 5 stelle ci terrebbe tantissimo alla salute dei cani che vivono sul territorio, ma allo stesso tempo penserebbe ai cittadini e ai già tanti problemi derivanti dalla “mancanza di denaro”.

Spesso ci fanno credere che per far politica bisogna essere esperti, bisogna avere esperienza. Noi sosteniamo l’opposto: chiunque amministrerebbe meglio di un politico di professione, che punterebbe a lucrare anche sui problemi. Se si pensa al bene dei cittadini ci si rende conto che le soluzioni sono semplici. Ad esempio, visto che nel mattatoio comunale c’è già un canile sanitario dove sono impegnate associazioni di volontariato, perché non trasformarlo in un canile vero e proprio?

Così facendo prenderemmo quattro piccioni con una fava:

  • saremmo sicuri della salute dei nostri cani;
  • risparmieremmo un sacco di soldi, anzi, ospitando cani dai comuni limitrofi otterremmo importanti introiti da utilizzare per le strade dissestate o qualsivoglia problema;
  • potremmo creare posti di lavoro utili ed a costo zero.;
  • daremmo un senso ad un immobile che oggi è fatiscente e in disuso.

Stiamo lentamente morendo tra incapacità, nullafacenza e malaffare.

Si salvi chi può!

Noi, come al solito, facciamo politica tendendo una mano all’amministratore di turno. Sta a questi saper evitare l’ulteriore caduta nel baratro.