In questi tempi è difficile informarsi. Ci sono notizie che devono essere enfatizzate ed altre sepolte.
Noi, come sempre, facciamo la nostra parte e dissotterriamo.
Buona lettura.
P.S. Fate click sul link qui sotto per leggere la condanna.
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Come se non bastassero le voci del popolo, la determinazione dirigenziale n. 460 del 29/12/2015 ha dato dimostrazione del consolidamento dell’asse politico creatosi, che ha finito per umiliare l’autonomia dei consiglieri comunali di Minervino Murge e degli assessori e addirittura del vice-sindaco.
Chiariamo il concetto. Nel 2006, l’amministrazione riesce a farsi finanziare un mega-progetto nientemeno che dalla Regione Puglia, dal Parco dell’Alta Murgia, dalla Comunità Montana e dal Ministero, racimolando risorse per realizzare un infopoint del Parco, un contenitore culturale per le compagnie teatrali, un centro sociale ed alloggi vari, il tutto concentrato nell’ex Mattatoio Comunale.
Viene redatta l’apposita progettazione, celebrata la relativa gara d’appalto ed aggiudicati i lavori ad una ditta. Iniziano i lavori, che durano fino allo smantellamento del tetto (tegole), del pavimento (chianche di enorme valore) e banchi di macellazione (tutti in pietra di valore consistente e di pregio artistico); ovvero il tempo necessario per trafugare questi oggetti, che rappresentavano il vero valore aggiunto della struttura.
Finito lo smantellamento, la ditta interrompe unilateralmente i lavori e l’amministrazione, anziché intraprendere un’azione di rescissione in danno ed affidare i lavori alla seconda ditta classificata nella gara d’appalto, decide di risolvere da buoni amici il contratto (“componimento bonario”, chissà se i minervinesi sono d’accordo): il materiale sparisce nel nulla, i lavori sin qui eseguiti vengono pagati, una stretta di mano e chi s’è visto, s’è visto. Ai cittadini il rudere, i topi e le erbacce.
La Regione Puglia, che aveva erogato parte del finanziamento, dopo aver accertato il mancato avvio delle attività che dovevano svolgersi nel vecchio Mattatoio, chiede al Superbo Sindaco delucidazioni in merito entro 15 giorni. E cosa fa il Superbo Rino? Presto detto, si continua l’opera di depauperamento patrimoniale e non risponde, perché si sa, chi tace se non acconsente forse pensa di non subire conseguenze, di non perdere il finanziamento.
Perdere i finanziamenti per i Superbi non è un problema, ma per Minervino sì. La Regione Puglia, dopo il silenzio di Rino il Superbo, certamente indaffarato in importantissime vicende, chiede la restituzione di quanto erogato.
A questo punto il Sindaco Superbo scende in campo come solo lui sa fare: improvvisando una seduta di shopping, acquista un debito in comodissime rate a tasso 0. Si impegna, in nome proprio ma per conto dei cittadini di Minervino, a pagare €126.000,00 negli anni a venire. Tanto “mica è a lui“.
La domanda sorge spontanea:
quando ci sono debiti frazionati in più anni non dovrebbe intervenire il Consiglio Comunale?
Quando ci sono delle transazioni non interviene più la Giunta Comunale? Non ci è dato sapere se la mancanza di numeri in consiglio abbia diminuito l’inestimabile valore politico dei consiglieri comunali minervinesi alla corte dei Superbi, ma che si passi sopra la Giunta ci appare una novità da tenere presente.
E che dire del dirigente che ha determinato la restituzione della prima rata, non sapeva forse della preliminare competenza di altri organi, prima di arrivare a disporre pagamenti?
Per parafrasare Guerre Stellari, l’Impero (dei Superbi) colpisce ancora. Qualcuno avvisi l’opposizione in Consiglio, se è ancora viva.
On. Giuseppe D’Ambrosio
Attivisti M5S Minervino
Clicca qui per leggere la determinazione dirigenziale a cui facciamo riferimento.
Si è consumato l’ennesimo consiglio comunale farsa, organizzato in fretta e in furia nonostante l’importanza strategica di alcuni punti posti all’ordine del giorno, offerto dall’attuale classe dirigente minervinese.
E’ bastata la richiesta del Consigliere Brizzi riguardo all’emergenza “toponi” nel Borgo Antico e alla viabilità su Corso de Gasperi/Piazza De Deo per far letteralmente scatenare la maggioranza, che non si è risparmiata in offese e in minacce del tipo “NAN SAJ CHE CAZZ DEIN“ sino a indurre il malcapitato consigliere ad abbandonare l’Aula, rispondendo “Non ho tempo da perdere con voi”.
Questo è il messaggio recepito da chi ha assistito al Consiglio: da una parte una maggioranza che arranca e ricorre alla seconda convocazione e dall’altra Ulisse; Nessuno, che dopo aver risposto all’appello ed essersi assicurato il gettone di presenza, abbandona l’aula.
Questa è la nostra classe dirigente.
Si, CAZZATE!! Come quella del Cinema messo a disposizione dei cittadini, dei paletti raddrizzati, del percorso pedonale di corso Garibaldi, del trasporto pubblico, del Palazzetto dello Sport, del campo sportivo rifatto coi soldi del cimitero e dulcis in fundo con l’estinzione anticipata del mutuo per la quale occorre spendere qualche parola.
Magnifico Michele Tamburrano, che orgogliosamente propone l’estinzione anticipata di un mutuo per risparmiare in futuro sugli interessi. Mutuo acceso nel 1999 dal compagno di vita e partito Michele Della Croce per correggere gli errori di progettazione del Campo Sportivo, i cui lavori non sono stati mai ultimati. Manca persino la fogna.
Peccato che l’intuito l’abbia portato ad estinguere l’unico debito che non gravava sul bilancio comunale, come lo stesso Magnifico illustra nella delibera.
Sì è vero che della Croce, votato all’indebitamento del Comune, aveva contratto un mutuo di €uro 258.000,00 da restituire in 40 rate semestrali di €uro 19.986,00, ma è altrettanto vero che ottenne un contributo annuo di €uro 16.596,62 per venti anni per pagare le rate del medesimo mutuo. Totale: €uro 331.932,40 di contributo.
Ricapitolando: Delle Croce si indebita a costo zero per ultimare l’opera (frequentata dagli sportivi minervinesi), Tamburrano rinuncia al finanziamento a costo zero per non ultimare i lavori.
Ovviamente, i consiglieri comunali votano a favore.
Va be’, abbiamo rinunciato all’ennesimo finanziamento..anzi, superandoci, l’abbiamo restituito.
A natale puoi..fare quello che non puoi fare mai..
La maggioranza mutua la Corea, ma non quella del Sud, quella del Nord, che fa relegare i giornalisti che vorrebbero condividere immagini di celebrazioni pubbliche.
Assistendo al consiglio comunale abbiamo constatato il Confucianesimo di questa maggioranza, o meglio Tamburranesimo. Sì, perché non si seguono più le norme comportamentali scritte e dettate nelle leggi d’Italia, ma dall’esperienza amministrativa di questa maggioranza (si fa per dire).
Ecco le poche regole rese note tratte dal consiglio comunale:
“Di solito la maggioranza rifiuta le proposte dell’opposizione“
“Io non condivido la delibera di Giunta (cessione della grotta), ma voto contro la mozione perché faccio parte di questa maggioranza”
“Questa delibera è un atto inutile…, per questo voto a favore”
Tamburrano
“Magari potevamo vendere la grotta, ci facevamo un po’ di soldi”
Minervini
“Voi dell’opposizione siete stati votati male dai cittadini”
“La politica funziona così: l’opposizione presenta una mozione e noi per definizione bocciamo. La politica è anche questo.”
Barletta
Per tutti questi consiglieri, i 5 Stelle faranno una raccolta fondi per un corso d’aggiornamento a Pyongyang.
Fortunatamente per la maggioranza, nessuno della minoranza ha proposto di regalare la grotta, altrimenti avrebbe votato contro la proposta negando la proprietà alla diocesi.
Ma il nuovo Tamburranesimo va oltre queste regole raccapriccianti: contro la trasparenza amministrativa si preoccupa di minacciare querela a quei pochi presenti che avrebbero potuto registrare gli interventi e le votazioni in consiglio.
A Tamburra’, è obbligatorio verbalizzare tutto il lavoro del consiglio comunale e renderlo pubblico ai cittadini, senza vuoti di nastro. Anzi da un bel po’ di tempo ,contrariamente all’ obbligo previsto dal vostro statuto, non vengono più pubblicati i verbali. Evidentemente siete impegnati in faccende di Stato.
Visto che la presenza del pubblico influenza negativamente a tal punto il comportamento dei consiglieri, auspichiamo nell’immediato futuro che tra le tante riforme in pentola ci sia una per abolire la presenza del pubblico ai consigli e, se Dio ce la manda buona, magari la cancellazione delle minoranze, che fanno perdere tempo per approvare i tanti debiti fuori bilancio, anche se le stesse hanno deciso in quel momento di alzarsi e lasciare il consiglio.
Caro Michele Tamburrano,
siamo stati tutti tanto felici di vedere il tuo ritorno al lavoro, perché, comunque sia, apprezziamo il tuo spirito di abnegazione al servizio del cittadino. Ma per favore, a fine mandato, non lasciare ai posteri questi retaggi comportamentali che peggiorano ulteriormente lo spirito di comunità.
Minervino ha bisogno di altro.
L’onestà andrà di moda!
Siamo giunti ormai a fine mandato dell’amministrazione Superbo.
Da oltre quattro anni i cittadini si chiedono, e ci chiedono, dove sia l’amministrazione e cosa faccia il sindaco e la sua giunta per risolvere i problemi urgenti del paese, per orientare in maniera costruttiva l’attività di governo.
In tutti i settori, dal sociale ai tributi passando per urbanistica e lavori pubblici, il silenzio è assordante e l’amministrazione risulta assente, impreparata, in ritardo.
Persino il bilancio, che doveva essere il punto di forza del Sindaco e dell’assessore al ramo, è stata un’occasione per poter constatare l’inefficienza e l’impreparazione dell’amministrazione, esponendo al rischio di scioglimento il Consiglio Comunale.
Anche quest’anno, come il precedente si continua a perdere fondi e quindi opportunità di sviluppo e crescita.
Ci chiediamo perché il Comune non benefici di contributi per interventi di salvaguardia idrogeologica?
Perché non ha ottenuto alcun finanziamento in merito alla gestione dei rifiuti?
Mentre i comuni limitrofi attingono a piene mani ad ogni opportunità di finanziamento, il sindaco sceglie la strada del prestito di €uro 400.000,00 per tentare di sistemare il Palazzetto dello Sport! Naturalmente, la restituizione sarà a carico dei cittadini, con le tasse locali, ma il cui utilizzo sarà riservato a pochi intimi.
E se l’inerzia amministrativa non fosse sufficiente a dare un’idea ai più distratti, delle condizioni critiche in cui versa la città, allora ci pensano gli Assessori Scarpa e Ditolve a farlo intendere in tutta la sua drammaticità con il coordinamento di Rino.
Ci sono voluti quattro anni per costruire un fantomatico percorso pedonale in Corso Garibaldi, realizzato in barba alla più sfacciata trasparenza amministrativa, col risultato di risottoporlo a ristrutturazione solo alcuni giorni dopo l’ultimazione, creando imbarazzo ed incredulità collettiva oltre a forti disagi alla circolazione stradale .
Scarpa, d’altro canto, in quattro anni è riuscito persino a trasferire “forzosamente” i randagi dal canile privato di Cassano Murge (BA), ove risultavano da sempre ricoverati ad un costo troppo vantaggioso per il Comune, a quello di Trani, ad un costo ovviamente più elevato, definito un “lager” dagli inquirenti, a motivo della prescrizione della legge regionale che impone il ricovero dei cani nell’ambito della stessa provincia.
Prescrizione, questa, completamente ignorata anche dal nuovo astro nascente della burocrazia minervinese, dr. Raffaele Centritto, l’Agronomo dedito al sociale, che ritiene di risolvere la problematica (si fa per dire visto che le strade principale cittadine sono frequentate solo da cani) scegliendo un rifugio non solo fuori provincia, ma persino fuori regione (Matera).
Carissimi Assessore e burocrate, abbiate almeno il buon senso di accettare senza polemiche i suggerimenti proposti dai 5 stelle, visto che i cani andranno nella struttura da noi indicata!
L’Agronomo faccia il burocrate applicando la legge sugli appalti e lasci la politica quando è in servizio!!!
Caro Sindaco, possibile che i minervinesi non hanno diritto a guardare la Rai?
Possibile che non si riesca a realizzare un ripetitore per garantire un servizio che i cittadini pagano?
Apprezziamo solo la Sua decisione di invocare i parlamentari di opposizione per dare voce ai minervinesi nelle sedi romane anche se ciò è la dimostrazione dell’inesistenza della sua azione amministrativa visto che a governare il Comune, la Provincia, la Regione e lo Stato è lo stesso monocolore politico.
L’onestà andrà di moda!
Dopo aver letto le recenti dichiarazioni del partito di maggioranza, ci sentiamo in dovere di fare luce sulla tragica situazione reale della nostra città.
La serie di opere incompiute ed abbandonate è molto più lunga di quella data in pasto ai media e citata dall’ esponente di centrodestra; basta citarne alcune, in buona parte dimenticate col passare del tempo:
In secondo luogo vi è una serie di opere completate, ma che andrebbero integralmente rifatte perché non eseguite a regola d’arte:
Inoltre ci sono finanziamenti revocati per incapacità operativa come nel caso del vecchio mattatoio, della scuola Pietrocola, i 60.000€ per la manutenzione di boschi o del percorso turistico diga Locone.
Per terminare ci sono i finanziamenti persi come quelli dell’Unione Europea direttamente in favore dei comuni o come quelli che offriva Renzi appena insediatosi, dei quali usufruiscono la maggior parte dei comuni italiani tranne Minervino.
Quindi, dopo aver assistito passivamente alla querelle tra i segretari di PD e NCD, il nostro MoVimento non può che esprimere la propria perplessità in merito all’autenticità delle dichiarazioni diffuse a nome di Massimo Rubino.
In via preliminare chiediamo che il segretario del PD confermi la veridicità del precedente comunicato reso pubblico su MinervinoLive, in caso affermativo sorge il dubbio che Rubino non sia, al momento, in grado di intendere e di volere e che, pertanto, sia sottoposto ad un procedimento di interdizione…a meno che non sia vittima di circonvenzione dei superbi.