Quando si parla di tutela ambientale e valorizzazione del territorio, si va a toccare l’ennesimo tasto dolente di una comunità minervinese che gode purtroppo di basso livello di educazione al rispetto dell’ambiente, ma soprattutto la nostra grande pecca è la scarsa conoscenza di ciò che realmente il nostro territorio offre.
Ebbene si, perché il territorio di Minervino è ricco di ben 6 geositi su 20 presenti nella BAT, 440 in tutta la Regione Puglia (il geosito è un area di notevole interesse naturalistico- ambientale, http://www.geositipuglia.eu).
Nonostante abbiamo la fortuna di possedere queste ricchezze naturalistiche da preservare, la beffa sorge quando si parla di cave. Da troppo tempo si stanno deturpando numerose aree degli agro minervinesi, stiamo assistendo da sempre con grande naturalezza e disinvoltura, come se nulla fosse, allo sparire di intere colline dai nostri paesaggi che la murgia ci offre.
Sulla delicata questione delle cave prossimamente faremo degli approfondimenti, ma è partendo proprio da una delle tante cave di estrazione di terriccio e pietra che MINERVINO può avere concrete possibilità di sviluppo turistico ed economico.

Tra i 6 geositi infatti figurano le ormai note grotte di Cava Porcili, rinominate grotte di Montenero-Delli Santi, dal nome degli scopritori, che nel 2005 durante una verifica sulla qualità estrattiva delle cave, si resero conto di avere a che fare con 6 ipogei carsici, 6 grotte di entità pari a quelle di Castellana grotte, con picchi di profondità compresi tra i 30 e i 130 metri.
Le potenzialità di questo sito comprensivo di 6 ettari circa di terreno, sono tante: potrebbe istituirsi un centro nazionale di speleologia; si potrebbe creare un geoparco annesso alle grotte e avviare dei percorsi didattici con le scolaresche; si avrebbe l’opportunità di sfruttare gli ampi spazi della cava e creare un anfiteatro all’aperto, ideale per eventi e concerti…
Insomma le idee ci sono, ciò che manca da sempre è la volontà politica, nonostante ci sia un vincolo di tutela ambientale, posto dalla legge regionale n.33 del 4 dicembre 2009, che impone la tutela e la valorizzazione dei siti di importanza geologica
Le precedenti amministrazioni hanno la colpevolezza di mancato operato sulla questione, come d’altronde i proprietari della cava, che non hanno alcuna intenzione di preservare questo patrimonio, anzi pare che alcune cavità siano state addirittura riempite con materiale di risulta.
Su questo le inchieste della Procura stanno ancora facendo il loro corso, ma aldilà di ciò non c’è mai stato l’impegno politico di avviare un progetto o avviare pratiche per l’esproprio della cava, ne tanto meno valutare l’ipotesi di acquisto del sito da parte del Comune. Macchè! Per questioni così importanti non ci sono mica i soldi!
Castellana grotte attese 30 anni dalla scoperta per ottenere l’accesso alle grotte, qui a Minervino Murge 10 anni sono già passati, e nulla o ben poco si è fatto finora. Che ne dite, aspettiamo ancora un po???
SIGNORI SVEGLIAMOCI!!!