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Gli Indifferenti

L’amministrazione comunale di Minervino Murge rientra nella famosa categoria de “Gli indifferenti”, ovvero le amministrazioni che durante il 2015 non hanno raggiunto nemmeno il 14% di raccolta differenziata (dato riportato sul portale dell’Osservatorio Rifiuti della Regione Puglia) e non hanno fatto nulla per invertire questa tendenza. Pertanto, i cittadini di Minervino saranno soggetti nel 2016 ad una ecotassa, per l’importo massimo, pari a 25,82 euro per ogni tonnellata conferita in discarica. Ma non è una novità, gli attivisti del Movimento 5 Stelle vi avevano già messo in guardia.

Anche per il 2015 è stato applicato l’importo massimo, come si può evincere dalle fatture del 2015 liquidate all’AMIU Spa. La responsabilità è ovviamente dell’amministrazione che non si è impegnata come doveva sulla raccolta differenziata, nel senso che ha smesso, anzi non ha mai iniziato, a studiare e attuare soluzioni per il suo miglioramento e quindi i cittadini hanno visto aumentare la tassa rifiuti (Tari). Infatti l’Ecotassa permette di far leva, in maniera continuativa nel tempo, sui cittadini attraverso l’aumento della Tari (maggiore ecotassa, maggiore Tari). C’è sempre stata una situazione di apparente immobilismo organizzativo, che non ha mandato in crisi il sistema della gestione dei rifiuti solo perché il Comune ha continuato a tener in vita un contratto scaduto nel 2013 e prorogato per ben 8 volte (l’ultima ordinanza n°2 del 15/01/2016 ha prorogato il servizio fino al 29/02/2016) con l’attuale gestore del servizio rifiuti, che a vedere la scarsa percentuale di differenziata non si può dire che abbia svolto in modo proprio inappuntabile il suo lavoro.

Eppure l’importo pagato è importante, pari ad una quota mensile di €86.935,81 (comprensivo di IVA 10%) che tuttavia non prevede il servizio di recupero dei rifiuti di tipo organico; infatti, dal Capitolato Speciale di Appalto si evince che, a carico dell’attuale gestore sono i costi di conferimento, selezione e trattamento delle frazioni differenziate, ad eccezione di quella organica. Gli obiettivi che l’amministrazione auspicava di raggiungere con il suddetto appalto, prevedevano il raggiungimento di migliori risultati in tema di raccolta differenziata a livello quantitativo.

Non ci sono miglioramenti dai dati in nostro possesso.

Anzi, se si vuole uno “sconto” sull’Ecotassa serve raggiungere almeno il 40% di raccolta differenziata. Pertanto, sui cittadini gravano i costi relativi allo smaltimento dei rifiuti presso gli impianti, unitamente all’Ecotassa. Quindi, per riepilogare quello che avviene: la qualità di servizio sotto gli occhi di tutti; la percentuale di differenziata di Minervino Murge è fra le ultime della classe dell’intera regione; sono aumentati i costi dei cittadini.

La Giunta comunale, quindi, dov’è?
In base all’art.8 del Capitolato Speciale d’Appalto, il Comune deve provvedere alla vigilanza e al controllo dei servizi, designando i soggetti abilitati a rappresentarlo. Per noi, i rifiuti rappresentano una risorsa, come abbiamo dimostrato con le nostre concrete proposte sull’adesione alla strategia Rifiuti Zero. Differenziare oltre ad essere indispensabile dal punto di vista ambientale, è anche vantaggioso economicamente. Tranne per i politici: riciclarli, dopo questi errori, è veramente impossibile.

On. Giuseppe D’Ambrosio
Consigliera in Regione Puglia Grazia Di Bari
Gli Attivisti di Minervino Murge

Il gioco dei Rifiuti a Minervino: tra soldi e incertezze.

Giovanni Falcone diceva “seguite i soldi e troverete la mafia”.

L’amministrazione Roccotelli, dopo aver espletato il bando di gara per la gestione dei rifiuti, volutamente, evita di sottoscrivere il consequenziale contratto perché sarebbe costato circa il 50% in più rispetto al contratto preesistente, che veniva prorogato per ovvi motivi finanziari.
Questo, dopo lo scioglimento della giunta Roccotelli, viene sottoscritto dal commissario prefettizio, ritenendo illegittima, se non illecita, l’inerzia del non portare a termine il procedimento amministrativo.
Il sindaco Superbo eredita il contratto firmato dal commissario con validità fino a Marzo 2013. Alla scadenza, procede ad una proroga non consentita dalla normativa vigente(fai click per leggerla), essendo in corso l’istituzione dell’ARO.

Cos’è l’ARO?
è una Unione dei Comuni (nel nostro caso Minervino, Andria, Canosa e Spinazzola) che ha come compito la gestione dei rifiuti su tutto questo grande territorio.
I vantaggi sono una riduzione dei costi complessivi (meno tasse), ottimizzazione dei servizi, omogeneizzazione del servizio (differenziata finalmente anche a Minervino) e massimizzazione delle sinergie.

Il consiglio comunale, infatti, ha deliberato l’adesione all’Unione dei Comuni rinunciando alla propria potestà in merito alla gestione dei rifiuti in cambio di tutti questi vantaggi.

Rino, alla scadenza del contratto, deve decidere se far subentrare nella gestione dei rifiuti l’ARO, così come deciso dal consiglio comunale nel rispetto della legge regionale, per migliorare la qualità dell’ambiente con un servizio standard su un territorio sovracomunale e a prezzi più vantaggiosi per vessare meno i contribuenti o indire una nuova gara, sperando in un consistente ribasso per dare ossigeno alle tasche dei cittadini.

Ma Rino cosa fa?

In barba alla legge regionale, alla volontà del consiglio comunale, a dispetto dell‘Unione dei Comuni e soprattutto a discapito dei cittadini minervinesi, proroga più volte il servizio alla TRA.DE.CO. fino al 31 Maggio 2015.
Parliamo dello stesso contratto che già Roccotelli, nonostante l’avesse personalmente gestito, si era rifiutato di firmare per l’eccessiva onerosità.

Ma cosa accadrà il 31 Maggio?

Abbiamo i seguenti indizi:

  • non risulta esser stata indetta alcuna gara per l’affidamento del servizio rifiuti;

    Perplessità
    Perplessità
  • Rino ci mette la firma per l’adesione all’ARO, ma quando partecipa alle sedute dell’Unione dei Comuni dichiara di essere perplesso (clicca qui);
  • il sindaco, quando non può farsi scudo delle perplessità, diserta l’ARO, offendendo il consiglio comunale, nuocendo ai cittadini dell’Unione dei Comuni e soprattutto agisce nel silenzio più assoluto, e probabilmente senza far partecipe la sua stessa maggioranza (si fa per dire).

Ma vuoi vedere che Rino, anziché rescindere in danno il contratto con la TRA.DE.CO. perché non rispetta le condizioni del costosissimo contratto (vedi le sanzioni che commina per i disservizi), proroga il contratto??

E’ arrivata l’ Ecotassa!… e facciamola sta differenziata!

L’ecotassa, peraltro annunciata da anni e più volte rinviata tra le polemiche nella speranza che più amministrazioni si mettessero in regola, dopo numerosi rinvii, è entrata in vigore in Puglia.

Il costo dello smaltimento dei rifiuti ora costerà di più per quei Comuni che, in quest’ultimo decennio, non sono riusciti a eliminare progressivamente il ricorso alle discariche.
Vengono premiate le amministrazioni che si sono dotate di un sistema sufficientemente efficace di differenziazione delle matrici da rifiuto, riutilizzabili dopo opportuna trasformazione, fino alla loro reimmissione nel ciclo produttivo delle cosiddette materie prime-seconde.

Ci sarà dunque chi pagherà il minimo (5,17 euro per tonnellata di rifiuto in discarica) e chi invece il massimo (25,82 euro a tonnellata)

La conseguenza diretta di questo meccanismo è che nei Comuni dove non non si fa la raccolta differenziata, la tassa sui rifiuti sarà  maggiorata, gravando sulle tasche dei cittadini. Diversamente per i cittadini che la differenziata la fanno, pagheranno di meno.

Da una prima analisi fatta tra i più virtuosi troviamo tanti piccoli comuni San Ferdinando di Puglia, Trinitapoli,  Fasano, Latiano, San Pancrazio Salentino, Cerignola, Ordona, Stornarella, Troia, Otranto,  Surano, Crispiano, Sava.

Poi ci sono tutti gli altri, con quote diverse in base alle premialità conquistate (o perse) per percentuali progressivamente più basse di differenziata rispetto alle soglie minime di legge o per avere o non avere rispettato l’obiettivo minimo di incrementare le quote di rifiuti differenziati almeno di un 5% entro novembre del 2014 e qui ritroviamo anche i Comuni capoluogo tra i quali spicca Andria (6,97 euro a tonnellata, ma con una percentuale di differenziata molto alta). Bari, Lecce e Taranto sono a 7,50 euro a tonnellata, Brindisi a 11,25, Foggia, Barletta e Trani a 15 euro.

Passiamo alla nostra situazione locale…
Guardate un po’ voi consultando i dati della raccolta differenziata a Minervino Murge e permetteteci di fare alcune considerazioni:

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Evitando le solite accuse e parole sono due le opportune considerazioni principali da fare:

  1. A chi dovrebbe garantire e monitorare un servizio efficiente ed esistente, la responsabilità di adottare opportuni provvedimenti affinchè ancora una volta la comunità non debba subire sanzioni per negligenza e/o incapacità (pensate che quest’anno la spesa pro capite a Minervino Murge è stata di 160€ per il Contratto di servizio per smaltimento rifiuti);
  2. Tutti noi cittadini dovremmo impegnarci un po’ di più in questa scelta  che farà bene oltre che alla nostra salute anche alle nostre tasche, ed essere anche noi garanti del servizio denunciando le numerose situazioni in cui il servizio è carente, malfunzionante o inesistente .

LA PROPOSTA:

Stabilire delle premialità sul pagamento della TARI o relative tasse per i quartieri più virtuosi (es. sconto 10% sulla tassazione).
Ci permettiamo di dare anche qualche dritta a chi vorrebbe occuparsene:

suddividere il centro abitato in 4 macro-quartieri
abilitare un servizio di monitoraggio  (da parte della ditta che si occuperà del servizio) sulla raccolta differenziata per l’attribuzione delle premialità;
pubblicazione periodica (semestrale) dei dati , per far rendere conto ai cittadini e incentivare alla differenziata;
abilitare e/o ridefinire il sistema di calcolo della tassazione per quartieri basato sulla premialità.

Una proposta un po’ impegnativa (per l’assessore al ramo e ai relativi uffici tecnici di competenza), quasi utopica, data l’attuale amministrazione della cosa pubblica, ma che in molte realtà italiane è già buona norma  e pratica.

Facciamo la differenz(iat)a!